Il Faggio è l’albero cosmico che unisce cielo, terra e inferi, sostenendo e nutrendo l’universo.
Inoltrarsi in una faggeta è come penetrare in una gigantesca cattedrale.
I tronchi simili a colonne confondono la vista e inoltrarsi in un bosco di faggi può voler dire, perdere in poco tempo l’orientamento.
In nessuna cultura il faggio è stato associato a qualche divinità importante. Ma ha da sempre ricoperto un importante ruolo di pianta divinatoria. Con tutta probabilità il faggio non era associato a particolari divinità perché era considerato come un tramite tra l’uomo e gli dei.
L’archetipo del Faggio è Saturno, grande Vecchio e Regolatore, rappresenta la discesa dello spirito nella materia, ma nel caso del Faggio, rappresenta anche il movimento dalla materia allo spirito.
E’ qui che l’albero diviene ponte tra materia e spirito, tra uomo e Dio.
Con la struttura delle sue cattedrali, il Faggio ci mostra come sia possibile una perfetta sintonia tra dimensioni diverse, condensando l’energia cosmica all’interno di una forma definita, funzionale e magica.
Di cosa si parliamo qui?
L’unione tra Spirito e Materia simboleggiata dal Faggio si può ritrovare nella numerologia studiando i numeri presenti nei suoi frutti.
2 semi di forma triangolare (3), sono uniti in un riccio (1) composto da quattro settori (4).
Ecco quindi che il frutto del Faggio assume la rappresentazione dell’evoluzione: l’Uno si manifesta nella dualità, dalla dualità nasce tutto il mondo visibile costituito dai quattro elementi, il mondo materiale trova il superamento della dualità nella conoscenza.
Siete mai entrati in una cattedrale gotica?
La prossima volta guardate la somiglianza spiccata con la struttura di una faggeta.
Dal pavimento ombreggiato e fresco si ergono alti pilastri con finestre che fanno filtrare la luce in alto.
Il faggio ama l’ombra e i suoli umidi ma ben drenati.
Una volta che trova il suo habitat favorevole tende a colonizzarlo e a formare boschi puri. I rami alti filtrano la luce del Sole impedendo ai suoi raggi di raggiungere il suolo.
In una cattedrale di faggi la terra è sempre ricoperta da una soffice coperta di foglie. Questo delicato manto, non colpito direttamente dai raggi solari si decompone lentamente e va a trasformarsi in humus, quel suolo scuro e vivo che strofinato tra le mani sa tanto di Terra.
Il Faggio crea così i suoi boschi e li mantiene, scoraggiando anche la crescita di altre specie, che potrebbero turbare l’equilibrio che si è costruito.
Nella sacra cattedrale del Faggio si avverte un’atmosfera ordinata e pulita, il tempo si ferma e la calma pervada ogni movimento.
Le particolari rughe che si aprono sulla corteccia di questo albero, fanno pensare a grandi “occhi” che osservano in modo benevolo gli ospiti che attraversano la cattedrale.
Il silenzio della faggeta ci invita a fermarci e respirare, roteare lentamente su se stessi e osservare i giochi di luce creati dal Sole che gioca con le alte fronde. Invita a perderci in questa dimensione parallela fatta di colonne che arrivano a toccare il cielo, abbracciando ogni cosa intorno a noi.
Meditando all’interno di una faggeta si entra a far parte dolcemente del bosco e l’idea di separazione svanisce.
Il Faggio ci trasmette la sue forza, rendendoci consapevoli che nella calma e nella consapevolezza possiamo bastare a noi stessi in ogni momento.
All’ombra di un faggio gigante
sedevo assorto e lontano miravo
valli distese e lor dolce oscillare.
Sedevo un tappeto di foglie
e udivo l’acuto cantare
e gli innumerevoli suoni
d’uccelli stanchi di volare.
Sedevo e immaginavo,
tra l’alte erbe di quelle valli,
i mondi che mi son nascosti,
i lor misteri e i loro molti inganni.
Sedevo all’ombra di quel faggio.
E tutto intorno si taceva.
Andrea Brezza
In gemmoterapia il Fagus sylvatica, preparato con le gemme del Faggio, agisce sulle vie urinarie ed è un potente antistaminico.
Usato in caso di allergie, ritenzione idrica, cellulite e obesità.
Il fiore di Bach, Beech aiuta le persone a vedere maggiore bontà e bellezza in quello che li circonda.
Le persone Beech sono profondamente intolleranti verso chi non è come loro. Mancano di comprensione e indulgenza verso chi ha un’opinione diversa dalla loro. Talvolta l’intolleranza di Beech si manifesta attraverso scatti di nervosismo, altre verso una critica pungente e incessante.
Spesso la persona Beech ha sofferto e non riesce a vedere oltre il proprio dolore, si costruisce una posizione dalla quale giudicare gli altri e diventa incapace di vedere quanto c’è di buono nel mondo.
Il faggio ci insegna la libertà, nel modo di pensare e nell’agire.
Nella nostra unicità possiamo far nascere idee che ci contraddistinguono senza il bisogno di seguire qualcuno o cercarne l’approvazione.
Il Faggio ci aiuta a vedere le cose sotto una nuova luce, abbandonare credenze e convinzioni diventate superflue e come tali, limitanti la nostra crescita. Di frequente accade che la nostra vita sia condizionata da abitudini e preconcetti che condizionano la nostra libertà mentale.
Seguiamo schemi mentali indotti dall’educazione e dalle autorità di tutti i livelli, anestetizzando l’intuizione e l’ascolto del cuore.
Molti di noi si crogiolano in un’esistenza che giudicano insoddisfacente. Spesso la causa è la mancanza dell’idea giusta. Siamo diventati incapaci di accendere pensieri freschi e assumere nuovi punti di vista dai quali innescare un cambiamento positivo.
Il Faggio ci aiuta a disincrostare i vecchi pensieri e le abitudini che impediscono il libero fluire delle idee.
Il faggio ci sussurra all’orecchio pensieri di autonomia, solitudine e protezione. Ci insegna che a ognuno è possibile bastare a se stesso, perché siamo tutti connessi e non abbiamo bisogno di altro.
Ci hanno insegnato che siamo la metà di una mela, niente di più sbagliato!!! La metà della mala mancante non è là fuori, sparsa nel mondo tra milioni di individui, ma dentro di noi, ed è solo connettendoci al nostro Cuore che possiamo ascoltare la sua Voce.
Il Faggio ci insegna a delimitare il nostro spazio sacro, e a proteggerlo con le maniere forti se siamo minacciati. Ci insegna anche a coltivare e nutrire il nostro tempio, a cercare con costanza e perseveranza l’ambiente giusto dove vivere e prosperare.
Con il Faggio diventiamo architetti della nostra cattedrale, costruita secondo il progetto dell’unica divinità esistente, noi stessi.
Il Faggio ci insegna l’autostima, perché nessuno ci rispetterà se non siamo noi per primi a rispettare noi stessi. Ci insegna a coltivare i nostri talenti, senza svenderci o scegliere compagnie inopportune.
Possiamo bastarci da soli, la solitudine non fa paura, e se saremo sinceri e reali in quello che facciamo, attireremo chi è come noi.
Prendi coscienza del tuo corpo
Porta attenzione alle estremità del tuo corpo, le gambe e le braccia sono pesanti, come incatenate a terra.
Sei prigioniero, incapace di librarti verso l’alto, non sei libero, ma ancorato a terra da forti legacci che appesantiscono le tue membra.
Una forza ti attira verso il basso e ogni tuo tentativo di alleggerirti è del tutto vano.
Ora ascolta la mia voce
Appoggia la nuca al mio tronco o sdraiati sul mio letto di foglie soffici. Socchiudi gli occhi e osserva le mie alte fronde giocare con la luce.
Il tuo corpo diventa più leggero.
Ora stai volando.
Salendo verso l’alto scopri cosa sei in grado di creare e pensare, nulla ti è vietato, la tua immaginazione non ha limiti.
Il tuo corpo diventa sempre più leggero e si unisce al rumore delle mie foglie mosse lievemente dal vento.Sei solo.
Questa solitudine non ti spaventa.
Sei solo e libero.
Apriti alla Bellezza che avverti intorno a te, con dolcezza scoprirai che tante anime percorrono il tuo cammino verso l’autenticità.
Non sei più solo.
Sei unico.
Trasformati nella tua opera d’arte vivente.
Diventa ciò che sei veramente.
La tua cattedrale sarà bellissima.
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2 Comments
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
grazie mille per queste stelle!!!! ci fa immensamente piacere