La grande Guerra Intramundi Sentiero del Silenzio
Siamo a Gallio e siamo vivi.
Siamo lontani anni luce dalla Grande Guerra e stiamo percorrendo uno dei sentieri dell’Altopiano di Asiago, probabilmente il più emozionante.
Il Sentiero del Silenzio è un viaggio straziante, fatto di pelle d’oca – non per il freddo – e magoni che salgono e scendono come ascensori.
Un percorso tra i silenzi del bosco, tutt’attorno al rifugio Campomulo, per meditare sugli orrori della guerra che videro questi luoghi martoriati di bombe con il sacrificio di centinaia di migliaia di giovanissimi soldati.
Il Sentiero del Silenzio è Pace ritrovata, è Pietà e Speranza. E’ arte, natura e storia in un percorso di circa 2km che ti porterà a camminare lento tra le 10 opere d’arte volute dall’architetto Diego Morlin.
Il Sentiero del Silenzio è Emozione, ci invita alla riflessione profonda sulle capacità distruttive dell’uomo, sul grado di dolore che siamo in grado di provocare e vivere, su chi siamo e su chi non vorremmo più essere.
Ti sarà difficile rimanere indifferente perché su quello stesso terreno dove tu camminerai, uomini e ragazzi hanno combattuto perdendo la loro stessa vita.
Il percorso: è facile, non c’è dislivello e non ci sono difficoltà. Adatto ad adulti, anziani e bambini. Tempo di percorrenza un’ora circa senza le soste. Consigliamo di andarci d’estate o in primavera.
Dove mangiare: Il rifugio Campomuletto (1600 mt s.l.m.) è situato proprio all’inizio del percorso. Si mangia molto bene e la titolare è molto cordiale. Non accettano il bancomat.
Come si raggiunge: Da Gallio (VI) in direzione Enego. All’uscita dal paese si trova sulla sinistra una strada che sale con le indicazioni per “Monte Ortigara” e “Sentiero del Silenzio”. Si prosegue passando prima gli impianti di risalita di Gallio, poi Malga Campomulo ed infine a Malga Campomuletto. Le indicazioni sono buone, c’è un parcheggio vicino alla malga.
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