Ci sono luoghi ancora troppo sconosciuti del nostro Appennino Modenese.
Persone che lavorano con amore e dedizione a stretto contatto con la natura e che troviamo talmente tanto simili a noi che facciamo fatica a staccarcene.
Più passa il tempo più ci accorgiamo di non essere soli.
Un ritorno alla natura sarà indispensabile, molto prima di quanto si possa pensare.
Ti proponiamo oggi una passeggiata semplice, alla portata di grandi e piccini alla scoperta del Giardino Botanico Esperia. Un giro da fare lentamente, tra prati e boschi all’ombra del Cimone.
Lascia la macchina al Cimoncino, si trova sopra a Canevare, 15 minuti da Fanano.
Un ampio parcheggio ti attende e una sorta di quasi mostro ecologico sempre chiuso d’estate guarda la valle.
Il mostro in questione è un ex hotel che crediamo venga utilizzato qualche volta d’estate per centri estivi o cose simili, purtroppo è abbandonato e crea un’atmosfera di solitudine e quasi abbandono che fa a cazzotti con la vista meravigliosa della quale si può godere da quel punto.
Sulla destra, vicino agli impianti di risalita, imbocca il sentiero 445 seguendo le verdi piste da sci che come un autostrada ti accompagneranno per gran parte del percorso.
La salita è facile e al sole ma sei già a circa 1500mt quindi il caldo non è assillante.
Dopo un centinaio di metri preparati già a rimane a bocca aperta. Sul confine del bosco, lungo la strada incontrerai un maestoso faggio di 350 anni.
Con molta grazia e attenzione tocca la sua corteccia.
Prenditi un po’ di tempo e ascolta le sensazioni che arrivano al tuo corpo o al tuo cuore.
Noi abbiamo percepito immediatamente forza e imponenza.
Nonostante metà albero sia mancante, lui è ben saldo al terreno.
Non ha nessuna intenzione di spostarsi.
Dopo aver dialogato un po’ con questo essere meraviglioso, grande maestro di resilienza procedi lungo il percorso che NON è segnalato.
Devi infatti abbandonare il 445 e tenere la destra. Una strada con poca pendenza ti porterà ai margini di un bosco per incontrare poi una strada asfaltata.
Da qui inizierai già a sentire il vociare delle persone che in macchina hanno raggiunto il Lago della Ninfa.
Noi abbiamo fatto un pic-nic nel pratone sopra al lago della Ninfa. Sentire inondare il bosco di urla e schiamazzi non ci piace, preferiamo un contatto con il bosco un po’ più intimo e quindi siamo stati in disparte.
Dopo una pausa al sole prosegui il cammino verso il Lago della Ninfa mantenendo sulla tua destra il ristorante. Da qui, salendo sopra al lago segui le indicazioni per “Giardino Esperia”, cerca dei segni azzurri e bianchi.
L’inizio di questo sentiero si trova all’ingresso del ristorante posto sopra al Lago della Ninfa.
Non potete sbagliare.
Un bosco molto facile vi condurrà al parcheggio del Passo del Lupo, da qui seguite il sentiero CAI 475; in circa 20 minuti arriverete al Giardino Botanico Esperia.
Il Giardino Esperia si estende per qualche ettaro ai piedi del Cimone, è un piccolo Eden di flora di ogni specie. Colori e profumi in un’oasi immersa in un faggeto.
Grazie ai cartellini che troverai ai piedi delle diverse piante scoprirai se la pianta che osservi è rara e protetta (cartellino verde), velenosa (cartellino rosso) o medicinale (cartellino giallo).
Al di sopra del laghetto potrai vedere piante carnivore e specie provenienti da diversi continenti.
Noi ci siamo soffermati sulla Belladonna. Questa pianta è mortale e ancora oggi miete qualche vittima.
La bacca somiglia molto al mirtillo nonostante la pianta sia completamente diversa questa specie viene ancora scambiata per commestibile.
Il frutto è molto bello invitante e dicono che anche il gusto sia buono. Gli uccellini ne vanno ghiotti ma sono immuni.
Dopo l’assunzione non si ha scampo.
Quali sono gli effetti della Belladonna?
Per prima cosa blocca le vie respiratorie impedendo quindi al malcapitato di parlare e quindi chiedere aiuto, poi allucinazioni e deliri fino al collasso e alla morte.
Era molto conosciuta e utilizzata ai tempi dei romani e ancora prima nelle guerre per uccidere i nemici. Da pochi anni viene utilizzati anche nell’omeopatia in piccolissime dosi.
Il Giardino Botanico Esperia ci fa capire quanto la natura sia potente.
Le piante sono in grado di creare trucchi e strane strategie per sopravvivere.
Conoscere questo mondo ci rende più consapevoli e probabilmente più rispettosi.
Un modo per avvicinarci ad una conoscenza antica e profonda di un mondo che a volte sembra essere sempre più lontano dagli uomini.
Questo itinerario non è un vero trekking, è più una passeggiata domenicale per sgranchirsi le gambe e stare all’aria aperta. E’ un modo per incontrare lo stesso giorno un gigante gentile di 350 anni e una donna velenosa ma bellissima.
Info utili:
Il Giardino è aperto solo da giugno a metà settembre.
Visitabile dalle 9.30-12.30 e 14.00-18.00 escluso il lunedì.
Ingresso ad offerta libera.
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